Fidapa e la Sezione di
Ascoli Piceno di Italia Nostra, con il patrocinio della Regione Marche, della
Provincia e del Comune di Ascoli Piceno e con il sostegno della Camera di
Commercio di Ascoli Piceno, sono liete di invitarvi domenica 9 giugno 2013, al
seguente evento: IL CENTRO STORICO DI ASCOLI PICENO “ALLA SCOPERTA DELLE OASI
NASCOSTE (Gli orti murati medioevali – l’Hortus Conclusus) TRA ARCHITETTURA DEL
MEDIOEVO E DEL RINASCIMENTO
PROGRAMMA
Mattino: L’antico quartiere di
“San Jacobo” (San Giacomo)
Ritrovo ore 9,30 presso lo
slargo del Lavatoio seicentesco di Borgo Solestà – Ore 10,00 partenza per la
passeggiata che si concluderà in Piazza del Popolo intorno alle ore
12,30/13,00.
Pomeriggio: L’antico quartiere
di “Sant’ Emidio”
Ritrovo e partenza ore 16,00
da Piazza del Popolo per la visita che si concluderà intorno alle 18,00/18,30
nella zona della “Piazzarola”.
La partecipazione naturalmente
è libera e non occorre prenotazione. Sarebbe, comunque, opportuna una
comunicazione telefonica o sms ai numeri sotto indicati per una valutazione di
massima del numero dei potenziali partecipanti (per chi eventualmente giunga da
fuori il parcheggio pubblico più vicino è quello dell’ex-Gil raggiungibile
tramite la circonvallazione Nord, a 10 minuti a piedi dal luogo del ritrovo).
Per info n. cellulare 348
8817116 - 338 8443558
La finalità dell’iniziativa è
naturalmente quella di conoscere, grazie alla disponibilità dei privati
proprietari, luoghi di solito non accessibili, gli orti conclusi, e di scoprire
gli spazi urbani che li circondano con le loro stratificazioni architettoniche
di epoca medioevale, rinascimentale ed anche successiva.
Al riguardo occorre
specificare che nell’ambito del centro storico di Ascoli è difficile, se non
impossibile, fare una gerarchia di valori tra i singoli episodi architettonici
ed urbani che lo costituiscono. Se al suo interno, difatti, troviamo certamente
spazi e complessi storico-architettonici di particolare emergenza e rilievo, è
altrettanto vero che ogni piazza, ogni palazzo od edificio, ogni via, ogni rua
(dal latino “ruga”: solco), con le loro testimonianze del periodo romano,
medioevale, rinascimentale, sei-settecentesco e dell’ottocento, costituiscono
nel loro insieme un peculiare “Unicum”, tanto da far affermare a Jean Paul
Sartre che “passeggiare per Ascoli è come sfogliare un libro di storia
dell’arte”.
Una realtà ben colta da tanti
illustri esponenti della cultura italiana di livello internazionale (es. Cesare
Brandi, Mario Luzi ed altri) e che Guido Piovene sintetizzò magistralmente nel
suo “Viaggio in Italia” del 1956, laddove nelle pagine dedicate al centro
piceno dice: “Di Ascoli non si può dire nulla di speciale se non che è” una
delle più belle delle città piccole d’Italia”; e se per esigenze di spazio
dobbiamo tralasciare la sua meravigliata descrizione delle atmosfere e
suggestioni in lui suscitate dalla scoperta degli innumerevoli aspetti della
città, non possiamo però non riportare quelle parole: “il suo incanto (del
centro storico, ndr) viene da nulla e da tutto”, che bene rendono l’idea
dell’”Unicum” di cui si parla sopra e del quale gli orti murati, le cui
recinzioni disegnano il fitto dedalo delle caratteristiche rue, sono uno degli
elementi fondanti.
La nostra finalità, come detto
in premessa, è di fare conoscere questi beni che connotano in modo particolare
il centro storico di Ascoli. Purtroppo in passato non pochi di questi orti sono
andati persi per varie cause (apertura vie, edificazione, e negli ultimi anni
trasformazione in rimesse per auto con squarci sui loro muri di cinta). D’altra
parte è ampiamente constatabile che Ascoli, in ambito nazionale, ha subito e
subisce tuttora un “immeritato” gap di conoscenza del suo patrimonio storico architettonico
rispetto ad altre analoghe realtà ben più note, e che la città, solo in questi
ultimi tempi, ma con “larga fatica” e molto lentamente, sta tentando di
colmare. Ma solo la conoscenza e la tutela di tutte le componenti del suo
unicum storico-architettonico (orti murati inclusi) può essere di forte impulso
per una efficace valorizzazione che le permetta di raggiungere il posto che le
compete tra le più note città d’arte del Bel Paese
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