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lunedì 16 maggio 2011

Gli Incontri di Italia Nostra "Smozzichiamoci"



           Un’Italia più bella, più pulita, più civile è possibile : basta volerla.

Gli Incontri di Italia Nostra. Giovedì 19 maggio ore 18.00 Libreria Rinascita  - Ascoli Piceno

                                            “ Smozzichiamoci”

Campagna per far scomparire dal panorama della Provincia e del Comune di Ascoli , delle Marche e, poi, di tutta l’Italia le cicche di sigarette.

Miliardi di cicche vengono abbandonate impunemente per strada, nei giardini, sulle spiagge.
Buona parte di questi  immondi oggetti contribuiscono a rendere ancora più sporche le nostre città e, poi, in gran parte vengono dalle acque piovane trasportate al mare, che generosamente tutto accoglie, pagandone drammaticamente  le conseguenze.
Si trattasse di una sola questione estetica, il problema non assumerebbe, almeno per una parte della comunità, una particolare gravità, tenuto conto della malaugurata diffusa abitudine ad accettare il brutto e lo sporco, incapaci come siamo diventati di amare e apprezzare il bello.
L’aspetto terrificante del fenomeno è invece rappresentato dall’inquinamento che le cicche abbandonate impunemente procurano all’ambiente, agli esser viventi, all’aria, alle acque.
Spesso si omette infatti di tenere in considerazione i materiali inquinanti che  le cicche e in particolare i filtri contengono.
Basti al riguardo ricordare quanto segnalato dal Corriere della Sera in un servizio dedicato all’argomento dal sensibile Francesco Cevasco.  Infatti è stato ricordato preliminarmente che nella sola città di Roma vengono annualmente abbandonati per terra oltre 1,7 miliardi di mozziconi .Evidentemente estendendo il calcolo a tutta la nostra amata Italia si raggiungono cifre inimmaginabili.
Più preoccupante è peraltro l’indicazione del carico di materiale inquinante prodotto dalle cicche.
Per tutta l’Italia 1900 milioni di becquerel e cioè di materiale radioattivo  riversato nell’ambiente, 340 tonnellate di nicotina, 12 mila tonnellate di acetato e cellulosa, 1800 tonnellate di benzene, acetone , formaldeide,toluene, più  22 tonnellate di altri elementi tossici tra cui ammoniaca e acido cianidrico…. tanto per completare l’opera.
Evidentemente un situazione di una gravità eccezionale.
Non fare niente e aspettare che  venga finalmente approvato il Disegno di Legge di cui pur si discute alle Camere non appare  opportuno.
E’ necessario che da subito incominci un’ attenta opera  di sensibilizzazione delle amministrazioni locali e della comunità.
Noi vorremmo far partire da Ascoli questa azione .Con la speranza che altre Sezioni di tutta la nostra amata Italia  aderiscano alla nostra iniziativa.
Sollecitando le Amministrazioni locali a prendere efficaci provvedimenti. Coinvolgendo in una concorde  opera di informazione e sensibilizzazione il mondo della scuola, le famiglie, le associazioni  di tutela e culturali, gli organi di informazione. Diffondendo in tutti i modi il “Decalogo” che verrà presentato nel corso della riunione del 19 maggio p.v.
E’ una battaglia in positivo per dimostrare che con un poco di buona volontà è possibile migliorare l’immagine dell’Italia , che nulla è perduto :
Che la nostra amata patria può, se vogliamo, tornare ad essere il “ Belpaese”.

Gaetano Rinaldi- Presidente Sezione Italia Nostra di Ascoli Piceno




martedì 3 maggio 2011

La pista ciclabile di Ascoli : Una speranza verde

La pista ciclabile realizzata sino al Battistero  rappresenta una  “Speranza Verde” per Ascoli.
E’  profondamente apprezzabile, pertanto, la coraggiosa scelta dell’Amministrazione, che  non sembra incontrare una concorde approvazione   da parte di tutta la cittadinanza.
 Infatti alcuni esprimono riserve sul suo livello di  sicurezza  , altri rilevano la poca funzionalità e pericolosità del parcheggio autorizzato al suo lato, altri ancora si lamentano per il restringimento dell’asse stradale riservato al traffico automobilistico.
A loro volta  gli esercizi commerciali che  operano sull’asse stradale interessato all’opera si lamentano per  la  possibile riduzione del loro volume di affari.
I rilievi formulati meritano un approfondimento e una discussione.
Infatti è probabile che la pista ciclabile presenti qualche elemento di  criticità. Così come può essere che lo spazio destinato alla sosta non sia la scelta migliore. E’ di tutta evidenza  altresì l’esattezza del rilievo riguardante il restringimento dell’asse stradale.
Per quanto riguarda il presunto calo del volume degli affari degli esercizi commerciali la previsione può rilevarsi alquanto controversa. Al riguardo appare comunque opportuno rilevare  che non sembra che il Corso Vittorio Emanuele  sia stata mai una strada  particolarmente favorevole ad un impetuoso successo dell’attività commerciale, considerando il numero veramente significativo di attività intraprese e poi dismesse in tempi più o meno rapidi, e comunque con una frequenza di gran lunga superiore a quella verificatasi in altre zone della città.
E questo già prima che venisse realizzata la pista ciclabile.
E’ da ritenersi, quindi, che la pur fondamentale funzione di collegamento della strada tra il centro storico e il popoloso quartiere di Porta Maggiore non sia mai riuscita a favorire  un rilevante sviluppo delle attività economiche e commerciali, in quanto la sua utilizzazione è stata prevalentemente quella del transito veloce automobilistico , transito sicuramente ininfluente  se non  addirittura in contrasto con lo svolgimento delle attività commerciali.
A nostro parere, le cose potrebbero cambiare significativamente se  con un atto coraggioso e lungimirante  l’Amministrazione Comunale decidesse di portare avanti il progetto di miglioramento della qualità  del asse stradale, facendolo diventare  una vera e propria “ strada residenziale “  in cui  coniugare un limitato traffico automobilistico con  quello prevalente riservato ai pedoni ( con marciapiedi più ampi, panchine, fioriere , sedute per favorire l’incontro e la socializzazione dei suoi fruitori) in modo da favorire  l’acceso al centro a piedi. In particolate riservando il traffico automobilistico  ai residenti del centro storico e ai mezzi pubblici, comprendendo tra questi un bus navetta ecologico di piccole dimensioni,in grado di collegare con una frequenza la più ampia possibile la parte est della città ( dalla zona della Questura) sino al Battistero, sì da  rendere superfluo l’uso del mezzo proprio, prevedendo  anche l’eliminazione  dell’attuale area di sosta indiscutibilmente impattante , poco funzionale e probabilmente pericolosa. In questo modo , siamo certi, il Corso diventerebbe un luogo frequentatissimo, un luogo vivibile ed elegante con un limitato o addirittura inesistente livello di inquinamento e gli esercizi commerciali vedrebbero sicuramente incrementato il  volume di  affari.  D’altra parte è quello che si  è verificato in tutte le località d’Italia dove gli amministratori hanno avuto il coraggio di fare queste scelte che sembrano rivoluzionarie, ma che tali non sono, essendo semplicemente scelte di buon senso.
Oltre tutto l’avvio di questo  processo consentirebbe finalmente di ridurre o addirittura eliminare il volume di traffico, sicuramente inaccettabile, che penalizza una delle strade di più spettacolari d’Italia, che collega la splendida e monumentale parete laterale del Duomo Cittadino impreziosita  dall’elegante Porta delle Muse, il  retro del Battistero, finalmente  liberato dalla sua primitiva funzione di artistico spartitraffico, il Maestoso Palazzo dell’ex Seminario per finire con la preziosa facciata del Palazzo Bonaparte, splendido esempio di architettura rinascimentale, perfetto nella sua classica armonia, ora  tornato al primitivo splendore  dopo l’opera di pulizia dei conci di travertino, il cui incantevole profilo non appare fruibile per la presenza di un traffico continuo e di un inquinamento di polveri sottili molto elevato. Senza dimenticare l’impatto dissacrante rappresentato dal parcheggio delle auto    a ridosso delle sue emergenze più significative, parcheggio sicuramente da eliminare per tutelare un bene monumentale di rilevante valore.
Privarsi di così tanta bellezza non è più consentito.
Decidiamo una volta per tutte se vogliamo realmente utilizzare le nostre migliori risorse  per renderle fruibili e produrre una ricchezza solida e duratura.
Ricordiamoci di come era Piazza Arringo prima della chiusura al traffico e dell’eliminazione del traffico e del  parcheggio.
Confrontiamo il prima e il dopo e decidiamo se conviene andare avanti o voltarci indietro come Orfeo per tornare nell’Averno “definitivamente”.

                                               Il Presidente della Sezione di Italia Nostra
                                                               Prof. Gaetano Rinaldi




Via Bonaparte e l’ex-seminario con parcheggio