Capannori, un comune della civile Toscana, si distingue per le pratiche virtuose adottate nel campo della raccolta e riutilizzazione dei rifiuti.
Questo comportamento, oltre a consentire la riduzione del carico fiscale per le tasche dei fortunati cittadini, ha anche permesso un rilevante attivo per le finanze comunali e quindi la disponibilità di notevoli risorse utilizzabili per le esigenze della comunità.
E’ lecito chiedersi se gli amministratori di Capannori abbiano potuto ottenere questi strabilianti risultati perché dotati di un’intelligenza superiore o almeno pari a quella di Leonardo, loro grande corregionale .
Niente di tutto questo. Si è trattato di semplice buon senso, di un minimo di onestà intellettuale, del superamento di quelle condizioni, che alcuni fanno dipendere dalla cosiddetta “ sindrome dei pensionati mentali ”, che bloccano ogni tentativo di abbandonare le vecchie abitudini e le incrostazioni degli interessi corporativi.
Cosa ha fatto di particolare il comune di Capannori ? Semplice. Oltre a incrementare la raccolta differenziata, ha creato un centro dove vengono conferiti i materiali ingombranti( dai vestiti ai mobili, dagli elettrodomestici ai televisori), che invece di essere abbandonati in discarica, determinando un costo per lo smaltimento, vengono, da una cooperativa sociale( dove lavorano 120 unità in gran parte potute assumere per la riduzione dei materiali conferiti in discarica e per i conseguenti minori oneri), ristrutturati per essere reinseriti nel mercato o mediante la vendita o mediante la concessione gratuita alla fasce più deboli della popolazione.
Si ottengono in questo modo due effetti economici positivi: da una parte si riduce l’entità dei rifiuti conferiti in discarica ( con notevole riduzione dei costi per la gestione delle discariche stesse),. dall’altra il Comune riduce le proprie spese occorrenti per sostenere i cittadini meno abbienti, a cui vengono forniti in natura mobili e quant’altro, riducendo così la fornitura di aiuti con i metodi tradizioni che avrebbe comportato l’esborso di somme non indifferenti a carico del bilancio comunale.
Quindi tutto semplice e lineare. Eppure gli altri comuni dormono sonni profondi e nulla fanno per cambiare strategie, evitando di riempire sempre di più le discariche, che poi nessuno vuole vicino a casa propria, salvo favorire, poi, una proliferazione edilizia indiscriminata per procurarsi risorse evanescenti con gli oneri di urbanizzazione.
Ora anche il Comune di Ascoli sembra che voglia dare un primo segnale positivo nel senso della riutilizzazione di oggetti differentemente destinati alle discariche o alla distruzione.
Infatti l’Associazione Culturale Form-Art di Pescara ha ritenuto di estendere anche nel Territorio della città delle cento torri il progetto, denominato “Il Libro Ritrovato”, che si è classificato al terzo posto tra migliaia di concorrenti nel concorso nazionale “Giovani Protagonisti”, indetto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Gioventù, con un finanziamento di Euro 90.000,00.
Il progetto prevede la raccolta differenziata dei libri depositati dai cittadini in contenitori ben identificati, posti in punti strategici della città e del territorio e la loro successiva selezione e catalogazione.
Questa operazione evita che i libri vadano al macero e vengano invece ricapitalizzati per far nascere biblioteche negli ospedali, nei piccoli Comuni montani e del’entroterra, per creare postazioni di prestito gratuito nei quartieri, nei parchi cittadini ( dove esistono), nelle case di riposo, nei centri di accoglienza, nelle fabbriche.
Aderendo a questa proposta il Comune di Ascoli dovrebbe semplicemente prevedere la sistemazione di appositi contenitori da posizionare in luoghi adeguati per la raccolta di libri; coinvolgere l’Azienda incaricata della raccolta del pattume per il trasporto dei libri in un apposito locale a piano terra, reperito dal Comune, da adibire a magazzino per la differenziazione che verrà effettuata dagli incaricati dell’Associazione tra i libri da riutilizzare e quelli da inviare al macero.
Insomma sarebbe il primo timido passo anche del nostro comune verso l’obiettivo dei “ rifiuti zero”.
Siamo certi che l’adesione all’iniziativa del “Libro ritrovato” verrà ufficializzata , dando così avvio ad un percorso di civiltà , che consentirà, oltretutto, sia di produrre effetti positivi per le casse del comune sia di ridurre il carico fiscale per i cittadini.
Il Presidente della Sezione di Italia Nostra
( Prof. Gaetano Rinaldi)
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