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sabato 1 giugno 2013

IL CENTRO STORICO DI ASCOLI PICENO “ALLA SCOPERTA DELLE OASI NASCOSTE"(Gli orti murati medioevali - l’Hortus Conclusus)



Fidapa e la Sezione di Ascoli Piceno di Italia Nostra, con il patrocinio della Regione Marche, della Provincia e del Comune di Ascoli Piceno e con il sostegno della Camera di Commercio di Ascoli Piceno, sono liete di invitarvi domenica 9 giugno 2013, al seguente evento: IL CENTRO STORICO DI ASCOLI PICENO “ALLA SCOPERTA DELLE OASI NASCOSTE (Gli orti murati medioevali – l’Hortus Conclusus) TRA ARCHITETTURA DEL MEDIOEVO E DEL RINASCIMENTO


PROGRAMMA
Mattino: L’antico quartiere di “San Jacobo” (San Giacomo)

Ritrovo ore 9,30 presso lo slargo del Lavatoio seicentesco di Borgo Solestà – Ore 10,00 partenza per la passeggiata che si concluderà in Piazza del Popolo intorno alle ore 12,30/13,00.

Pomeriggio: L’antico quartiere di “Sant’ Emidio”

Ritrovo e partenza ore 16,00 da Piazza del Popolo per la visita che si concluderà intorno alle 18,00/18,30 nella zona della “Piazzarola”.

La partecipazione naturalmente è libera e non occorre prenotazione. Sarebbe, comunque, opportuna una comunicazione telefonica o sms ai numeri sotto indicati per una valutazione di massima del numero dei potenziali partecipanti (per chi eventualmente giunga da fuori il parcheggio pubblico più vicino è quello dell’ex-Gil raggiungibile tramite la circonvallazione Nord, a 10 minuti a piedi dal luogo del ritrovo).

Per info n. cellulare 348 8817116 - 338 8443558

La finalità dell’iniziativa è naturalmente quella di conoscere, grazie alla disponibilità dei privati proprietari, luoghi di solito non accessibili, gli orti conclusi, e di scoprire gli spazi urbani che li circondano con le loro stratificazioni architettoniche di epoca medioevale, rinascimentale ed anche successiva.

Al riguardo occorre specificare che nell’ambito del centro storico di Ascoli è difficile, se non impossibile, fare una gerarchia di valori tra i singoli episodi architettonici ed urbani che lo costituiscono. Se al suo interno, difatti, troviamo certamente spazi e complessi storico-architettonici di particolare emergenza e rilievo, è altrettanto vero che ogni piazza, ogni palazzo od edificio, ogni via, ogni rua (dal latino “ruga”: solco), con le loro testimonianze del periodo romano, medioevale, rinascimentale, sei-settecentesco e dell’ottocento, costituiscono nel loro insieme un peculiare “Unicum”, tanto da far affermare a Jean Paul Sartre che “passeggiare per Ascoli è come sfogliare un libro di storia dell’arte”.

Una realtà ben colta da tanti illustri esponenti della cultura italiana di livello internazionale (es. Cesare Brandi, Mario Luzi ed altri) e che Guido Piovene sintetizzò magistralmente nel suo “Viaggio in Italia” del 1956, laddove nelle pagine dedicate al centro piceno dice: “Di Ascoli non si può dire nulla di speciale se non che è” una delle più belle delle città piccole d’Italia”; e se per esigenze di spazio dobbiamo tralasciare la sua meravigliata descrizione delle atmosfere e suggestioni in lui suscitate dalla scoperta degli innumerevoli aspetti della città, non possiamo però non riportare quelle parole: “il suo incanto (del centro storico, ndr) viene da nulla e da tutto”, che bene rendono l’idea dell’”Unicum” di cui si parla sopra e del quale gli orti murati, le cui recinzioni disegnano il fitto dedalo delle caratteristiche rue, sono uno degli elementi fondanti.

La nostra finalità, come detto in premessa, è di fare conoscere questi beni che connotano in modo particolare il centro storico di Ascoli. Purtroppo in passato non pochi di questi orti sono andati persi per varie cause (apertura vie, edificazione, e negli ultimi anni trasformazione in rimesse per auto con squarci sui loro muri di cinta). D’altra parte è ampiamente constatabile che Ascoli, in ambito nazionale, ha subito e subisce tuttora un “immeritato” gap di conoscenza del suo patrimonio storico architettonico rispetto ad altre analoghe realtà ben più note, e che la città, solo in questi ultimi tempi, ma con “larga fatica” e molto lentamente, sta tentando di colmare. Ma solo la conoscenza e la tutela di tutte le componenti del suo unicum storico-architettonico (orti murati inclusi) può essere di forte impulso per una efficace valorizzazione che le permetta di raggiungere il posto che le compete tra le più note città d’arte del Bel Paese