Cerca nel blog

mercoledì 27 luglio 2011

Degrado edificio in Via Guglielmo da Lisciano nr 4.

        Per consolidata  consuetudine si dedica la massima attenzione alla tutela e salvaguardia dei monumenti ed angoli che nel panorama cittadino appaiono più importanti e rappresentativi. Di norma , quindi, si evita che vengano effettuati interventi che  li possano danneggiare.
       Nulla di tutto ciò avviene per gli edifici  e per le strade e “ rue” più nascosti o per gli elementi  “particolari dell’antico tessuto edilizio ed urbano, lasciati sovente nel più completo abbandono oppure soggetti ad interventi incongrui e dozzinali che contribuiscono al sostanziale annullamento della memoria storica della città. Si permette, per esempio, la sostituzione di infissi, intonaci,  pavimentazioni o arredi con materiali anonimi, incongrui e dozzinali, determinando la distruzione di quella patina che, sola, contribuisce a conservare intatto il valore  di un centro pregiato ed antico come quello ascolano.
       Da qui l’esigenza di porre una maggiore attenzione a questa aspetti sicuramente non marginali e di cui appare fondamentale la tutela se si vuole veramente che la nostra città possa aspirare allo sviluppo di un turismo di qualità o, eventualmente, all’inserimento nella Lista dei Beni Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
       La Sezione di Italia Nostra intende d’ora in poi dedicare una maggiore attenzione a queste problematiche, con un metodico controllo e puntuali segnalazioni delle situazioni più gravi.
        Sollecitando  altresì il coinvolgimento di tutti i cittadini più sensibili in questa battaglia di civiltà e di amore per la propria città, con l’invito a segnalare le situazioni più critiche di cui sono a conoscenza.
        Da parte nostra ci sarà un immediato interessamento alla segnalazione e l’effettuazione degli accertamenti del caso.
        Per evitare, comunque, che, come sovente accade, tutto cada nel consueto oblio, a fine anno si procederà ad effettuare una pubblicazione su tutti i casi accertati e segnalati , perché agli atti rimanga memoria di ciò e si possa , al riguardo, tenere viva l’attenzione .
        La prima segnalazione che vogliamo effettuare riguarda uno splendido edificio sito in via Guglielmo da Lisciano 4. Questo edificio , nel panorama cittadino, si distingue per alcuni elementi particolari. E’ notorio infatti che nella nostra città  le costruzioni sono per lo più realizzate in travertino. In questo edificio, la cui struttura è alquanto complessa, oltre ad essere presenti conci di travertino, si notano  degli  eleganti  archi in cotto e tra questi e un prezioso marcapiano si distinguono per la preziosa fattura varie formelle in terracotta, probabilmente del ‘500,  di cui alcune ormai in una condizione di degrado irrimediabile, altre ancora sufficientemente integre.
        La conservazione e il recupero attenti di questo edificio , a nostro parere, appare irrinunciabile.
Riteniamo, infatti,  che e per la singolarità dell’episodio  nel panorama   architettonico cittadino e per la sicura eleganza della costruzione, inserita, tra l’altro, in un contesto di particolare pregio, lo stesso presenti indiscutibilmente “l’interesse  artistico e storico particolarmente importante”  richiamato dal comma 3 lettera  a) dell’art.10 del Codice dei Beni Culturali e sia meritevole , quindi, dell’avvio del procedimento per la dichiarazione dell’interesse culturale,   prevista dal  successivo art . 13  del Codice stesso.
        Siamo certi che  la Soprintendenza per i Beni Architettonici e  Paesaggistici delle Marche e il  Sindaco della città vorranno , concordemente, effettuare tutto quanto possibile  perché si eviti l’ulteriore degrado di quest’angolo così prezioso della città, evitando che scompaia questa importante espressione della civiltà costruttiva della città.

                             Il  Presidente della Sezione di Italia Nostra

                                          ( Prof. Gaetano Rinaldi )

                                        Via Guglielmo da Lisciano (A.P)

lunedì 11 luglio 2011

Il Centro Storico di Ascoli: Unesco o Non Unesco,chiudiamolo al traffico !


 Continua la telenovela dell’Unesco. A tutt’oggi non risulta ancora trasmessa la domanda   per l’inserimento del Centro Storico di Ascoli   nella cosiddetta “ Tentativ List” .
  Il mancato perfezionamento della pratica sembra venga  giustificato dalla asserita convinzione  che non ci sarebbe la minima  possibilità  della concessione di questo prestigioso riconoscimento alla città delle cento torri .
   Pur volendo  dar fede a queste supposizioni,  è  comunque nostra profonda convinzione che  Ascoli abbia tutte le carte in regola per aspirare  all’inserimento del suo centro storico nella lista dei beni patrimonio dell’umanità e che    debba  insistere  nel  proporre la propria candidatura, nella convinzione che la presentazione della domanda sia ampiamente  giustificata dall’esemplare unicità  del suo inestimabile patrimonio urbano  inserito in uno splendido contesto ambientale .
  Al riguardo bisognerà, peraltro, insistere nell’opera di riqualificazione  e recupero del prezioso centro storico  in modo da renderlo un luogo di eccellenza, un vero e proprio giardino di pietra e un punto di riferimento unico nel panorama nazionale ed internazionale.
 Non si vede per quale motivo, se ciò fosse perseguito con la dovuta intransigente serietà,  dovrebbero ancora persistere quegli ostacoli che  vengono indicati come ostativi al preteso ambito  riconoscimento.
  D’altra parte, anche se la domanda non dovesse essere accettata , i benefici che la città conseguirebbe sarebbero comunque eccezionali .Infatti i miglioramenti  prodotti dalla tutela e valorizzazione delle sue ricchezze sarebbero tali migliorare in maniera inimmaginabile la sua qualità della vita e da promuovere la sua  immagine quale uno dei  luoghi di eccellenza del paese, in modo da favorire uno sviluppo eccezionale del turismo di qualità
  Si otterrebbero così in  tutti i casi dei risultati entusiasmanti .
Ma vediamo in concreto quello che si dovrebbe fare per rendere possibile il conseguimento di questi esaltanti risultati .
In primo luogo Ascoli dovrebbe avere il coraggio di porsi come una della prime città d’Italia capace di eliminare completamente il traffico veicolare nel suo centro storico, unendo in questa azione meritoria il suo nome a quello di Firenze.
 Così si dovrà creare una spettacolare zona pedonale che partendo da Piazza Arringo, si estenda a Piazza Simonetti, per proseguire, poi, con Piazza del Popolo, Piazza Sant’Agostino, Piazza Ventidio Basso ,  Via dei Soderini, Corso Cairoli  per tornare a Piazza Del Popolo.
Un vertiginoso susseguirsi di splendide visioni, di monumenti eccezionali, di angoli preziosi tutti esaltati dalla presenza del caldo e candido travertino.
 Contestualmente alla pedonalizzazione di questo ampia parte del centro storico si dovrà porre una attenta cura nella tutela  e nel recupero di tutti gli edifici monumentali, nella riqualificazione dell’ arredo urbano, nella ridefinizione corretta del sistema di pavimentazione e delle forme di illuminazione.
  Come già  ripetutamente  proposto dovrà essere soggetta ad una tutela rigorosa anche l’integrità della quinta collinare che circonda la città  da tutti i  lati , adottando  il sistema dell’Addizione Verde come quello che nella  civile Ferrara ha consentito la salvaguardia dell’integrità  dell’antico Barco , che si estende per circa 1200 ettari dalla città estense sino alle rive del Po.
  Inoltre, in  attesa che si  accolgano tutte le altre proposte formulate per la realizzazione del Distretto Culturale delle Terre della Primavera Sacra, per il momento, come primo atto, sarebbe sufficiente, al fine di esaltare ulteriormente  il valore  della città e del  territorio circostante ,  procedere alla realizzazione di sette parchi culturali ambientali, sulla falsariga di quanto realizzato nel Distretto Culturale  della Val di Cornia in Toscana.
   Appare opportuno richiamare , qui, i sette parchi proposti.
Il primo è quello degli Eremi di San Marco e del Convento di San Giorgio di Rosara. Questo parco oltre tutto consentirebbe di ammirare, in un conteso ambientale di eccezionale valore, le rupi di travertino da cui  per secoli è stata   estratta la pietra che caratterizza esemplarmente  tutto il centro storico cittadino.
Il secondo parco è rappresentato dalle aste fluviali dei due fiumi che circondano il territorio ascolano, il Castellano  e il Tronto.
IL terzo Parco è rappresentato dalle fascinose vallette che si dipartono dalla città sino alla cima del  Monte dell’Ascensione, con lo spettacolare paesaggio dei calanchi..
Il quarto parco è il  dolce ondulato sistema collinare piceno con al centro l’incantevole località di Offida, con i campi coltivati con  certosina perizia , gli estesi vigneti, gli uliveti, i misteriosi fossi  ricchi di rigogliosa vegetazione.
Il quinto  , indicato come il Parco del Tartufo, è quello che  ha al centro la località di Roccafluvione, caratterizzato dalla coltivazione del prezioso tubero.
Il  sesto  è quello delle spettacolari Ville Picene che  arricchiscono con eleganti edifici  e parchi stupendi le colline dalla costa e lungo tutta la valle del Tronto sino ai piedi della catena dei Sibilllini.
Il settimo parco è quello delle numerose oasi naturalistiche e dei sentieri compresi nel territorio dei due Parchi Nazionali dei Monti della Laga e dei Monti Sibillini.
Una città e un territorio con tanta ricchezza di monumenti e di ambiti urbani tanto pregiati, di angoli naturalistici così preziosi  ha sicuramente tutte le caratteristiche per essere dichiarato patrimonio dell’Umanità.
Ma, anche se questo riconoscimento  non fosse concesso, sarebbero tali e tanti gli elementi di pregio e di unicità per far ritenere questo territorio  favorito di certo da un Dio Generoso sì da porlo all’attenzione, come peraltro già  avviene, di un una numero sempre più elevato di estimatori.
Proseguire in questa direzione è fondamentale .
Fermarsi a mezza strada sarebbe un grave errore. Quindi coraggio ed entusiasmo, se si vuole veramente il bene della . città e del territorio e  si intende dare una speranza di vita ai tanti giovani ora alla ricerca, vana,  di occupazione.
 
                                                                      Il Presidente della Sezione
                                                                        ( Prof. Gaetano Rinaldi )



                                      Panorama di  Ascoli Piceno